venerdì 6 marzo 2015

Libri: Walt Disney's Peter Pan

Oggi, per il venerdì del libro vi parlerò di un grande classico, Peter Pan. 
Lo abbiamo in tre diverse edizioni, due riduzioni ed una versione integrale, adatte a scopi ed età molto diversi e, per l'uso che ne abbiamo fatto noi, complementari. 

Una premessa: ho già espresso il mio parere sulle riduzioni, pur consapevole che a volte siano utili per avvicinare i non lettori, in generale non le amo, se un lettore - un già lettore - non è pronto per un testo lo affronterà poi.
In certi casi e a certe condizioni, soprattutto quando una storia fa ormai parte dell'immaginario comune, faccio invece valutazioni diverse.  

Oggi vi parlerò di


Walt Disney's Peter Pan, a Little Golden Books.
Il titolo chiarisce subito di cosa di tratti e non delude le aspettative.

Le illustrazioni rimandano chiaramente agli anni '50, la prima versione Disney è infatti del '52,  anche se con tocchi di colore vivace e molto contemporaneo, mi pare anche troppi sulle gote della povera Wendy, malignando potrei pensare che abbiano cercato di alzarle gli zigomi, rispetto al personaggio del film originale, per farla sembrare una preadolescente di oggi, ma preferisco pensare sia rossore...  

Fantasiose e sognanti, comunque, disegnano perfettamente l'immaginario di avventure ed esplorazioni in mondi sconosciuti sicuramente a lieto fine, con il quale bambini di ogni tempo (e auspicabilmente latitudine) dovrebbe potersi addormentare, predisposti, appunto, a fare sogni d'oro. 





I testi sono altrettanto rassicuranti - in questo decisamente distanti, a mio parere, dal testo originale - una semplificazione della realtà che li porta ad esser considerati intramontabili classici parlando di contenuti destinati a bambini anche molto piccoli. Tuttavia non mancano di realismo e di mantenere, sempre in stile Disney, accenni a quello che era uno dei messaggi del testo originale: non di soli giochi ed emozionanti duelli sarà fatta l'avventura nell'Isola che non c'è, per questo i tre fratelli sceglieranno infine di tornare a casa.



Questo libricino è arrivato nelle nostre mani quando eSSe aveva quasi tre anni - ormai mi sembra una vita fa, anche se ora ne ha solo sette -. Le avevo già raccontato la storia di Peter e Wendy* quando ce lo siamo trovati davanti, nella nostra biblioteca preferita dei nostri brevi soggiorni in California, in versione Disney.

Relativamente piccoli, leggeri, maneggevoli, lessico adatto all'età specialmente in una lingua che si sta imparando, perfetti per arricchire, pagina dopo pagina, il suo bagaglio di conoscenze in lingua inglese. Ne abbiamo letti molti e acquistato qualcuno, riportandoli in Italia insieme ai tanti libri che hanno messo a rischio i nostri bagagli di extra luggage ;-). 

Appena avuto il via libera per letture in lingue diverse (all'inizio della prima ci era stato chiesto di non farlo prima che fosse consolidata la lettura in italiano) nei mesi scorsi avevamo ripreso in mano tanti libricini che ci avevano fatto compagnia nei suoi primi anni insieme, partendo da quelli sulle nursery rhyme (come peraltro fa il libro di Oxford University Press scelto dalla sua insegnante di inglese a scuola) e procedendo con quelli sui vocaboli fondamentali, in lingua originale.  

Le sue prime letture in lingua inglese sono state emozionanti per me come per lei: è stupefacente come, iniziando con una parolina ogni tanto mentre leggevo io, sia riuscita a leggere da sola testi, molto semplici, in una seconda lingua, acquisendo piccole regole praticamente in autonomia, ovviamente con la mia supervisione e un'aiuto da un lettore digitale in caso di dubbio di tutte e due sulla pronuncia corretta. 

Stiamo ora affrontando letture un po' più strutturate anche se ancora molto semplici e ho l'impressione che lei le comprenda quasi al 100%, grazie ad un lessico elementare, trame note, presenza di molte immagini e l'abitudine a questa nuova lingua che non abbiamo fatto diventare una presenza invadente ma una costante giocosa (accettando anche che lo scorso anno decidesse di smettere di frequentare il suo play gruop di inglese, era il momento di esperienze diverse, anche se giusto ieri mi ha chiesto quando rivedremo il gruppo di bimbi anglosassoni che vivono vicino a noi). 

La vedo mettere insieme gli input che le arrivano quando è a scuola (nella sua scuola è prevista anche un'ora di inglese veicolare oltre a quelle curricolari con una bravissima maestra che parla solo in inglese con loro durante la lezione) con quello che assorbe fuori: aggiunge un piccolo tassello ogni volta e la vedo felicemente consapevole. 

Resto sempre ammirata dalla capacità dei bambini, me ne stupisco anche quando passano da una lingua all'altra nei gruppi di gioco misti nei vari parco giochi o spiagge del mondo. Per esempio quando sono stati ospiti da loro i bimbi bielorussi chi aveva più dimestichezza con le lingue, o un genitore straniero, provava a relazionarsi con gli strumenti che aveva e tanta inventiva.

Se siete interessate a questo tipo di percorso, che nel nostro prevede approcci precoci in più lingue alla piccola di casa, vi segnalo le varie tag, inglese per le nostre letture ed esperienze nella seconda lingua su cui ci stiamo concentrando di più, francese  per poter giocare anche con i bimbi d'oltralpe, e in modo occasionale e per amore di curiosità portoghese e tedesco, senza precludersi l'idea di farne in futuro usi diversi, perché non si sa mai...

Nei prossimi VdL vi parlerò di altre due edizioni di Peter Pan, voi quali avete letto? 

Note:
*Vi rimando a questo interessantissimo post della 'povna per approfondire la storia di questo grande classico. Anche se lei vi dirà che per i nostri amati VdL dispensa solo fugaci - la 'povna è sempre di corsa da un mondo all'altro e deve avere un segreto per riuscire a fare tutto... - consigli di lettura, non credetele: pur nella brevità che un post richiede sono sempre ricchissimi e vanno ben oltre a questo.
 
Gli altri Venerdì del libro sul mio blog sono qui.
Qui potrete trovare quelli di Homemademamma che ha avuto questa meravigliosa idea,
le istruzioni per partecipare all'iniziativa e i link agli altri blog che hanno aderito.
Su Pinterest tante board con le recensioni di tutti i partecipanti

 

2 commenti:

  1. Intanto ti ringrazio per le parole finali, davvero. Poi, su Peter Pan tocchi corde care al mio cuore e anche alla mia testa, visto che è uno dei miei argomenti di studio. Molto rapidamente, giacché sono di corsa ma anche in fase di recupero fili della trama, e dunque molto concentrata sull'obiettivo lungo marzo, che nel caso di Peter, specie se, come per voi, lo zio Walt è accompagnato da altre versioni, concordo. Peter Pan è quello che si potrebbe definire a tutti gli effetti un caso di "mito" contemporaneo, un personaggio la cui fortuna, e scia, si stacca (e fin dalle intenzioni dell'autore) dall'opera letteraria che lo contiene. Disney è una delle tappe del percorso di costruzione di questo mito, che, così come i miti antichi si basavano sulle diverse versioni dei diversi aedi, si basa su altri media, filmici, di rappresentazione, etc. E, come tutti i miti, si sottrae più di altre figure alla paternità autoriale.
    Aspetto con curiosità i racconti degli approcci successivi!

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    1. cara 'povna per me sei l'esperta di riferimento su Peter Pan e se ti sono fischiate le orecchie in questi giorni è perché mentre scrivevo questo post ti pensavo (sappi che l'ho scritto a più riprese perché volevo dedicargli più attenzione per rispetto al grande classico che è, poi sono riuscita a inserire due errori di battitura in un solo nome, ma lasciamo stare, poi me ne sono accorta).
      Farò tesoro di queste tue righe, sono molto attinenti al parere che ho del secondo dei nostri Peter Pan.
      A presto e buon lavoro di tessitura.

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